“IO VI ACCUSO” di Concetto Vecchio

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Si terrà a Roma, mercoledì 29 maggio alle ore 20:30 presso la Sala Mario Quattrucci del Teatro Porta Portese, via Portuense 102, la presentazione del libro di “Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi” (UTET) di Concetto Vecchio. Con l’autore dialogherà Aldo Cazzullo; le letture saranno curate da Susy Sergiacomo e Tonino Tosto. L’ingresso all’evento, curato da Malacoda e UTET, è libero e fino ad esaurimento posti.

A cento anni dalla morte, è della vita di Giacomo Matteotti che Concetto Vecchio desidera parlare

Io vi accuso” è un viaggio nel trauma che inaugurò il regime fascista, e non fu mai risanato. Una sorprendente inchiesta giornalistica che, mentre racconta il passato, interroga il nostro presente.

«E Matteotti quindi è stato figlio di un dio minore, e tale è rimasto per tutto il Novecento, e oltre. E così venne, nella narrazione pubblica, schiacciato sul delitto, senza che gli fosse riconosciuta la grandezza politica, l’eroismo, il riformismo visionario.»

Nel suo paese natale, Fratta Polesine, Giacomo Matteotti, ucciso dal fascismo, è stato per oltre sessant’anni ricordato con una iscrizione censurata. Nel 1950, con Mario Scelba ministro dell’Interno, non fu permesso di scrivere che «senza pace attende il giorno della giustizia riparatrice». Solo da un decennio la frase è riapparsa in piazza, ma quel desiderio di giustizia resta in attesa, perché nell’Italia repubblicana Matteotti è ancora solo il nome di una via. E invece la sua vita, per noi oggi, è più importante della sua morte. Per questo Concetto Vecchio si è messo sulle sue tracce, leggendo le carte degli interventi parlamentari e le lettere d’amore alla moglie Velia, ma anche viaggiando attraverso l’Italia, dalla casa natale nel Polesine alla tomba, dal palazzo del quartiere Flaminio da cui uscì per l’ultima volta alle aule del parlamento in cui viene discussa la proposta di Liliana Segre per le celebrazioni del centenario della morte. In questa vera e propria inchiesta giornalistica emerge il ritratto psicologico di un uomo intransigente, risoluto, ma anche inquieto, modernissimo, dalla parte degli ultimi, che affronta Benito Mussolini a viso aperto. Con l’occhio al presente e il cuore rivolto alle giovani generazioni, Concetto Vecchio ripercorre non solo la biografia di Matteotti, ma anche la lotta di coloro che, a volte difficoltosamente, hanno cercato di salvaguardare la sua memoria: dalla coppia romana che senza chiedere niente a nessuno ha deciso di ricordarlo con una targa commemorativa, agli studiosi che hanno curato i suoi scritti, da Franco Nero che lo interpretò al cinema fino al toccante incontro con la nipote Laura Matteotti nella Roma di oggi. Io vi accuso è uno scavo nella ferita pubblica e privata del più grave delitto politico del Ventennio: una storia che ci interpella anche adesso.

Chi è Concetto Vecchio – quirinalista del quotidiano “La Repubblica”, racconta da anni la politica italiana. Ha scritto Vietato obbedire (Bur Rizzoli, 2005), con cui ha vinto i premi Capalbio e Pannunzio, Ali di piombo (Bur Rizzoli, 2007), Giorgiana Masi, inchiesta su un mistero italiano (Feltrinelli, 2017) Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi (Feltrinelli, 2019), che si è aggiudicato il premio Estense, e Un amore partigiano (Feltrinelli, 2022), premio Fiuggi.

Vi aspettiamo, mercoledì 29 maggio, Teatro Porta Portese, ore 20:30 – ingresso libero e fino ad esaurimento posti.


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