12 Set Abbiamo perso un fratello, un compagno: Aly Baba Faye
Ali Baba Faye, compagno, amico, fratello da quasi quarant’anni. Con la FGCI in un’epoca in cui il tema dei migranti era sullo sfondo, nascosto nello sfruttamento dei campi di pomodoro, con lui, intellettuale raffinato e uomo d’azione, costruimmo il cammino che portò a “Nero e non solo”… poi con Bruno Trentin e con la Cgil, e quindi col Governo dell’Ulivo, trovò uno spazio di iniziativa straordinario e anticipatore. Ma la crisi di un’idea di comunità della sinistra lo ha lasciato solo, a affrontare, con e per la sua meravigliosa famiglia, le difficoltà della vita. Negli ultimi tempi ci eravamo rivisti, a parlare di lavoro coi nuovo socialisti, e poi con Malacoda. Ci ha lasciato questo emozionante intervento e un testo bellissimo pubblicato nel numero monografico sul lavoro. Sembra che fosse malato da un anno, ma a molti di noi non aveva detto nulla. Scriveva poesie – dalla terra del poeta presidente Leopold Senghor- e dipingeva. Voleva farmi vedere i sassi, presi in montagna, in un lago vicino a Rieti, che dipingeva… ma non ho trovato stupidamente il tempo di andare a vederli, e ora non c’è più. Lo piango con grande commozione. Una persona bellissima, un’umanità ricca e intensa. Un abbraccio forte a sua moglie e ai tre figli, ai suoi familiari, in Italia e in Senegal. Onoreremo come si deve il tuo passaggio, così breve, su questa terra.
Mon frère -così ci chiamavamo- bon voyage. On va se retrouver.
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𝗔𝗹𝘆 𝗕𝗮𝗯𝗮 𝗙𝗮𝘆𝗲 nato nel 1961 a Rufisque (Senegal). Dottore in Sociologia, si è laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Vive in Italia dal 1984 e dal 1986 è impegnato nella lotta per i diritti degli immigrati, per il dialogo tra popoli diversi e la convivenza pacifica. Ha iniziato il suo impegno civile in Italia quando questo paese è diventato un paese di immigrazione. È stato membro fondatore e segretario nazionale del CASI (Coordinamento delle associazioni senegalesi in Italia). Nel 1990 viene chiamato dalla CGIL a dirigere il Dipartimento Immigrazione della Confederazione. È tra i primi immigrati eletti del comitato direttivo nazionale della CGIL. Nel 2007 e nel 2008 è stato socio fondatore e membro della presidenza del movimento Sinistra Democratica. In questo periodo entra a far parte del gruppo parlamentare del movimento come consulente. Tra il 2008 e il 2011 è entrato nel gabinetto dell’assessore alle politiche sociali della Regione Lazio Luigina Di Liegro. Dal 2013 al 2018 è stato consigliere del sottosegretario al Ministero dell’Interno Domenico Manzione. Il filo rosso del suo impegno si potrebbe riassumere nella fede nel cosmopolitismo come variante di un nuovo umanesimo basato sul dialogo tra popoli diversi e sulla contaminazione culturale